
Il 21° Osservatorio Altagamma, tenutosi lo scorso 15 novembre a Milano, ha confermato un trend che Scent Company vive ogni giorno, collaborando con i migliori luxury brands su scala internazionale: il comparto dell’alta gamma sta vivendo una decisa crescita a livello globale.
Fin dal 1992 Fondazione Altagamma si occupa di riunire le imprese italiane attive nell’alta industria culturale e creativa, nonché ambassadors del Made in Italy nel mondo. Durante l’incontro di novembre sono stati presentati due diversi reports, ovvero l’Altagamma-Bain Worldwide Luxury Market Monitor e l’Altagamma Consensus 2023, una previsione sui consumi dei beni personali di lusso nel 2023, elaborato con il contributo dei più esperti analisti finanziari.
Presenti all’evento Stefania Lazzaroni, Direttrice Generale di Altagamma, Claudia D’Arpizio e Federica Levato, Senior Partners di Bain & Company e Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made In Italy. Protagonisti dell’appuntamento anche i rappresentanti delle più importanti aziende del lusso, come Yves Saint Laurent, Automobili Lamborghini, Pomellato Group, illycaffè, Alessi e Global Blue.
Cosa raccontano i dati raccolti? Senza dubbio che nel 2022 il mercato del lusso ha registrato numerosi record, rientrando pienamente dalla crisi pandemica e, anzi, superando i livelli pre-Covid. Sul 2022 il mercato luxury ha segnato un +21%, arrivando a 1.400 miliardi, e i beni di lusso personali sfioreranno (a conclusione dei 12 mesi) i 353 miliardi, con un incremento del 22%.
Con queste premesse, il 2023 non può che essere atteso come un periodo di ulteriori evoluzioni, nel corso del quale la marginalità delle imprese dell’alto di gamma si stima possa crescere del 6%, arrivando all’8% se si considerano solo brand che si rivolgono agli Ultra High-Net Worth Individuals. Performance che saranno solo minimamente influenzate dalle difficoltà contingenti quali le tensioni geopolitiche, l’inflazione, l’incremento dei costi energetici, la scarsità di materie prime e un potere d’acquisto diminuito per alcune fasce di consumatori.
Se si guarda, invece, alle previsioni sul più lungo periodo, ci si accorge di quanto questi trends siano tutt’altro che passeggeri: nel 2030 ci si aspetta un aumento del 60% del valore di mercato dei personal luxury goods (raggiungerà i €540-580 miliardi). Se finora la Gen Y e Z hanno dato un contributo significativo al mercato, nel 2030 si prevede che la spesa della Gen Z Gen Alpha crescerà tre volte più velocemente rispetto a quella delle altre generazioni, per una tendenza verso il luxury più precoce e marcata di queste fasce di consumatori.
In questo scenario globale, appare evidente il valore del Made in Italy e delle filiere produttive d’eccellenza presenti nel nostro paese. L’importanza dell’alto di gamma non si esprime solamente nella diffusione del prestigio e del know how manifatturiero italiano nel mondo, ma vede le imprese del luxury presenti sul territorio come un vero motore trainante dell’intera economia nazionale e parte decisiva del PIL.
Proseguendo con la lettura degli interessanti documenti presentati da Altagamma, si possono analizzare le tendenze per singole aree geografiche. Si nota così un Middle East con una previsione di crescita del +7% e un’Europa che crescerà del 5%, compensando una più scarsa domanda interna con quella in arrivo dai turisti internazionali, soprattutto americani e arabi. Stesso tasso di crescita previsto per gli USA, mentre per Giappone e America Latina si avrà un + 6%.
Le previsioni sul mercato cinese e sull’Asia in generale sono le più complesse da fare, ma le aperture e l’effetto di rebound potrebbero portare i consumi a salire del 9%. È proprio la Cina, infatti, uno dei più grandi mercati del lusso, grazie soprattutto alla prosperità della classe media, ai nuovi poli e alle generazioni più giovani.
Si prevede sui mercati globali anche una più intensa polarizzazione tra fasce ricche e meno abbienti, data dalle condizioni macroeconomiche mondiali. Infatti, la “classe media” non vive momenti di grande benessere, fatta eccezione, come appena accennato, per quella cinese che beneficia delle politiche di «Common Prosperity» attuate dal Governo locale. Sul 2023 saranno proprio i cinesi i consumatori best performer (+10%).
I consumatori asiatici vedranno un +8%, mentre i consumi dei giapponesi un +5%, come quelli degli americani. In europa? Aumento dei costi e inflazione tratterranno l’incremento dei consumi, che si assesterà sul +4%.
Leader nel settore luxury saranno gli accessori, che proseguiranno una tendenza positiva già iniziata in passato: ad esempio, si prevede un +7% per le calzature e un +8,5% per la pelletteria. L’abbigliamento, invece, vedrà un +6% e la cosmesi valori simili (+5,5%), mentre la gioielleria segnerà un +8% e gli orologi un +5%.
Il canale distributivo preferito nel 2023? Sarà, ancora una volta, il retail sia fisico (+7%), sia digitale (+8%). I motivi sono gli stessi che hanno spunto finora i luxury brands a investire in questi canali, sempre attuando una strategia omnichannel: un rapporto diretto con i consumatori, maggiore controllo sui touchpoints, la possibilità di creare esperienze di brand immersive e architetture emozionali fortemente impattanti sulle scelte di consumo dei visitatori.
Le partnerships Scent Company con le imprese del lusso si inseriscono proprio nel momento più delicato della comunicazione: il contatto diretto con il cliente finale, istante cruciale per la definizione di una brand identity esclusiva, soddisfacente e indimenticabile per il consumatore, sia sul piano razionale, sia a livello inconscio.
Sempre più imprese dell’alta gamma scelgono, infatti, di affidarsi alla scienza del profumo, per costruire le loro marketing strategies e garantire i trend di crescita appena visti, nel medio e nel lungo periodo.